La violenza contro le donne è un problema molto serio che riguarda tutto il mondo. Non significa soltanto fare del male fisico, ma anche usare parole che feriscono, controllare una persona, impedirle di uscire o di parlare con gli amici, farla sentire sbagliata o senza valore. A volte la violenza non si vede subito, perché può iniziare in modo nascosto, con comportamenti che possono sembrare “normali”, come una gelosia esagerata o continue critiche.
È importante riconoscere questi segnali, perché nessuno ha il diritto di farci sentire in colpa, di controllarci o di farci paura. Il rispetto è alla base di ogni relazione, che sia di amicizia, di famiglia o di coppia. Se manca il rispetto, c’è qualcosa che non va.
A scuola e a casa possiamo imparare a educarci alla parità e al dialogo. Significa capire che uomini e donne hanno gli stessi diritti, che non esistono “ruoli fissi” e che non bisogna giudicare qualcuno solo perché è maschio o femmina. Combattere la violenza significa anche cancellare gli stereotipi, cioè quelle idee sbagliate che ci fanno pensare che le ragazze “devono” essere in un modo e i ragazzi in un altro.
Il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo riflettuto sulla gentilezza e sul rispetto. “Ti tratterò con i fiocchi”, uno sguardo diverso per costruire un futuro meno violento partendo dall’ambiente educativo.
da Segreteria
del martedì, 02 dicembre 2025