Anche quest’anno la nostra scuola ha partecipato con entusiasmo a questa iniziativa coinvolgendo anche i bambini più piccoli dell’istituto.
Qualcuno potrebbe chiedersi che senso ha spiegare una costante matematica a degli alunni che si approcciano solo adesso alle prime operazioni: la spiegazione sta tutta in una parola chiave che in un ambiente come il nostro dovrebbe mettersi ai vertici di tutto: CURIOSITÀ.
Forse 3,14 è un concetto astruso da capire quando ti mancano alcune nozioni fondamentali come la nomenclatura che sta alla base della geometria, ma i bambini da sempre sono affascinati da ciò che richiede una sfida e anche per i docenti è così: non c’è niente di più bello per un insegnante che assistere al rumore di quelle “rotelline” che stanno girando vorticosamente caricando quella molla che all’improvviso farà scattare in quei piccoli alunni, la voglia irrefrenabile di sfoderare in alto, una mano alzata.
Che cosa significa P-GRECO? Perché viene usata proprio la P? Perché si festeggia il 14 marzo? Chi era Archimede? Perché viene associata proprio a lui l’espressione EUREKA? Come si fa a dimostrare un teorema usando una palla e un filo di lana? Centinaia possono essere le angolazioni da cui osservare lo stesso argomento e centinaia le direzioni da percorrere per sviscerarlo.
Indispensabile è sempre però trovare un centro su cui accendere curiosità e entusiasmo.
Quando la scuola diventa un luogo dove cercare insieme risposte alle domande, le pupille si allargano e l’interesse cresce. Ed è proprio qui che anche il bambino più annoiato, trova il suo spazio per esprimersi. Ci sono alunni che sanno adattarsi facilmente alle routine che la scuola ti chiede; altri invece hanno bisogno di esplorare uno spazio divergente: insieme, i primi e i secondi, possono costruire un sapere che diventa sete negli anni. È questo il fine ultimo dell' istruzione perchè è solo così che i bambini imparano a scoprire il mondo un pezzettino alla volta, a trovare le loro COSTANTI, ad affinare i loro interessi, a formare insieme quel Pi Greco, fatto di tante cifre, tutte diverse che, messe però una vicino all’altra, tendono ad un numero che va a infinito.
“Imparare senza riflettere, significa sprecare energia.”
Confucio
da Segreteria
del martedì, 21 marzo 2023