“Forse se sapessimo quello che passano gli altri capiremmo che nessuno è normale. Tutti abbiamo una battaglia da combattere. Rendere quella degli altri più difficile, non ci fa onore. Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile sempre... Le tue azioni sono i tuoi monumenti.” tratto dal film WONDER
Anche quest’anno i bambini della Scuola Primaria di Sanguinetto, hanno celebrato con i loro compagni e i loro insegnanti la giornata internazionale della gentilezza. Questa data è stata scelta in modo convenzionale in ricordo dell'inizio della conferenza del World Kindness Movement (WKM) tenutasi a Tokyo nel 1997, che culminò nella firma della Dichiarazione della Gentilezza.
La gentilezza è un balsamo universale, un acceleratore di cambiamenti positivi verso la pace e la sostenibilità. Laddove gli appelli del passato alla ragione, alla scienza, alla virtù e al rispetto dei diritti umani internazionali e delle norme a salvaguardia dell’ambiente hanno fallito, la gentilezza applicata nei piccoli contesti come la scuola può essere un motore essenziale per smuovere sistemi, cambiare mentalità, innescare il cambiamento.
“Non aspettare il cambiamento, sii tu il cambiamento”. Barack Obama
Nel suo concetto universale di “azione nobile”, la gentilezza trova traduzione in tutte le lingue del mondo e rappresenta la voglia di impostare il proprio “modus operandi” alla tolleranza, l'empatia e l'accettazione delle differenze. Costituisce una barriera contro la presunzione e l'arroganza, una trincea contro la solitudine e la paura, e un ostacolo all'alienazione che mai come di questi tempi è oggetto di dibattito soprattutto tra chi si occupa di giovani.
Che si chiami kindness,amabilidad, shun, aleatf, mirësinë, wema ... nei vocabolari di tutto il mondo, la gentilezza porta come sinonimi bontà, cortesia, educazione, predisposizione benevola e come conseguenza indiscussa, benessere.
“Al cor gentil rempaira sempre amore (…)
e prende amore in gentilezza loco
così propïamente come calore in clarità di foco.”
Ed è su questo benessere che si innescano tutti i meccanismi di un apprendimento che poi permane nel tempo.
La Professoressa di Psicologia dello sviluppo, Daniela Lucangeli presidente dell'Associazione Nazionale per gli Insegnanti Specializzati (CNIS) , afferma a riguardo : “Negli ultimi anni si è sviluppato un nuovo filone di ricerca scientifica, a cui è stato dato il nome di warm cognition, letteralmente ‘cognizione calda’. Grazie a questi nuovi studi, abbiamo imparato che le nozioni si stabilizzano insieme alle emozioni e quest’ultime, a loro volta, influiscono concretamente sui processi cognitivi, come attenzione, memoria, comprensione. Significa che se un bambino impara in un ambiente sereno, impara di più e meglio. Al contrario, tutto quello che il bimbo impara con paura, ansia, angoscia, genera delle memorie che lo tengono in costante allerta e produce un cortocircuito emozionale tale da ingolfare l’apprendimento stesso.”
Praticare la gentilezza a scuola essendone prima esempi e poi trasmettitori, aiuta i bambini e i ragazzi a vivere questa esperienza con meno fatica e a generare contesti positivi che poi si amplificano e si riflettono in famiglia e sul territorio. A volte ci prefiggiamo grandi mete come educatori ma ci dimentichiamo quanto in mezzo sia importante il percorso e il processo. Fermare l’attenzione su ciò che serve ogni giorno per costruire contesti educativi ed educati, aiuta chi insegna e chi cresce a ridefinire i percorsi, a rivalutare non solo quanto e cosa si apprende ma anche il come e a cogliere tutta la bellezza che c’è quando in mezzo ai programmi, ai progetti, ai voti e alle discipline, i veri protagonisti della scuola rimangono sempre le persone.
“Ho usato la parola 'gentile' dopo attenta riflessione, dovrei dire l'attenta riflessione di molti anni. Fra le dolcezze dell'avversità, e lasciatemi dire che non sono state numerose, ho trovato che la più dolce, la più preziosa di tutte, è la lezione che ho imparato sul valore della gentilezza. Ogni gentilezza ricevuta, grande o piccola, mi ha convinta che non ce ne sarà mai abbastanza nel nostro mondo. Essere gentili significa rispondere con sensibilità e calore umano alle speranze e ai bisogni del prossimo. Perfino il più piccolo gesto di gentilezza può illuminare un cuore incattivito. La gentilezza può cambiare la vita delle persone"
- Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la pace e ambasciatrice di coscienza nel mondo.-
da Segreteria
del martedì, 21 novembre 2023